Ancora qui.
Ancora qui. A lanciarsi nell'avventura senza freni della pratica anarchica, in quel ciclone di idee libere proteso verso la tempesta dell’azione sregolata, del gioco senza premi da vincere, della vita senza mediazioni.
Ancora qui. Distanti e contro le ideologie che promuovono soggetti politici, contro gli occhiali offuscati dal cittadinismo, contro l'imposizione di una vita securitaria trasformata in abitudine e obbedienza.
Ancora qui. Malgrado i tentativi di recupero e di annientamento dell'idea di libertà. Malgrado il realismo, i moralismi e l'integrazione della logica di potere da parte dei suoi falsi critici, che mirano alla riforma del dominio piuttosto che alla sua distruzione.
Ancora qui. A persistere nella ricerca di sentieri per tessere complicità e combattere l'offensiva tecnologica che rinnova e approfondisce il dominio, per dedicarsi appassionatamente alla distruzione dell'oppressione e dello sfruttamento, per guardare al di là degli orizzonti di questo presente insipido.
Ancora qui. Anche se le dipendenze delle protesi tecnologiche cercano di distrarci dall’incessante annichilimento in corso della nostra sensibilità e della nostra immaginazione. Anche se le relazioni virtuali cercano di privarci della complicità e dell'umanità.
Ancora qui. A rivendicare con amore e fierezza le idee anarchiche, in un’epoca in cui integrazione e repressione vanno di pari passo, oscurando sempre più gli orizzonti di rivolta.