Syndrome de Stockholm

Ostrogoto [fr]

Syndrome de Stockholm

Le 13 mai, quelque part en Europe, un homme est assassiné par la police dans un quartier pauvre. Ce n’est pas un jeune, et cela ne se passe pas dans une zone connue pour sa conflictualité. Un homme de plus est tombé sous les balles de l’Etat. Cette fois cela se passe à Husby, dans la banlieue nord de Stockholm, ce paradis de la gestion social-démocrate de la domination. On n’est ni à Paris ni à Londres, pas à Bruxelles ni à Berlin. Mais qu’est-ce que cela change ? Les riches et leurs chiens de garde sont partout, et partout aussi existent des individus prêts à s’armer de courage pour exprimer leur révolte avec détermination. Même en Suède.

Sindrome di Stoccolma

Fuoriporta

Sindrome di Stoccolma

Il 13 maggio, da qualche parte in Europa, un uomo viene assassinato dalla polizia in un quartiere povero. Non è un ragazzo e il fatto non accade in una zona nota per la sua conflittualità. Un uomo in più è caduto sotto le pallottole dello Stato. Questa volta avviene a Husby, nella periferia nord di Stoccolma, quel paradiso della gestione socialdemocratica del dominio. Non siamo né a Parigi né a Londra, né a Bruxelles né a Berlino. Ma che cosa cambia? I ricchi e i loro cani da guardia sono ovunque, e ovunque esistono anche individui pronti ad armarsi di coraggio per esprimere la loro rivolta con determinazione. Anche in Svezia.
Meno di una settimana dopo, la notte del 19 maggio, alcune automobili cominciano a bruciare in questo stesso quartiere di Stoccolma. La polizia e i pompieri vengono accolti con un lancio di pietre. Il giorno dopo la rabbia si trasforma in sommossa, le vetrate di negozi, di edifici pubblici e di scuole iniziano a spaccarsi sotto i colpi di proiettili. Malgrado gli inviti alla calma e alla «responsabilità civica», malgrado le promesse dei politici, gli anni di umiliazione e il sangue del vecchio abbattuto dalla polizia non si comprano così facilmente.

Chi deve integrare cosa?

Contropelo

Chi deve integrare cosa?

Nathan il solitario

Si può ampiamente assimilare la recente discussione sull'integrazione ad una nuova controversia religiosa. Per formulare un giudizio in proposito conviene tuttavia ritornare alla sua fonte storica, ovvero al comportamento iniziale della società moderna, capitalista, nei confronti della religione.
La modernità occidentale ha intrapreso quasi simultaneamente, verso la fine del diciottesimo secolo, due cammini radicalmente diversi. Sia negli Stati Uniti d'America che in Francia, ma in maniera quasi opposta, si sono prese le distanze da una religione che era stata messa integralmente al servizio del dispotismo monarchico, allorquando il papa e il re univano le loro forze per opprimere materialmente e mentalmente le popolazioni.

Bruxelles : opération "Cendres"

Ostrogoto [fr]

Bruxelles : opération "Cendres"

Bruxelles - Le 22 mai 2013 vers 6h du matin, des dizaines de policiers de la section anti-terroriste de la police fédérale judiciaire investissent et perquisitionnent 3 domiciles où habitent notamment des compagnons anarchistes et anti-autoritaires ainsi que la bibliothèque anarchiste Acrata. Toutes les personnes présentes (11) sont arrêtées et emmenées aux bureaux de la police fédérale.

Bruxelles: operazione "Ceneri"

Brulotti

Bruxelles: operazione "Ceneri"

Il 22 maggio 2013, verso le 6 del mattino, decine di poliziotti della sezione anti-terrorismo della polizia federale giudiziaria invadono e perquisiscono 3 abitazioni di alcuni compagni anarchici e anti-autoritari, oltre alla biblioteca anarchica Acrata. Tutte le persone presenti (11) vengono fermate e condotte negli uffici della polizia federale.
Le accuse sono: appartenenza ad una organizzazione terrorista, associazione a delinquere e incendi dolosi. L'operazione è battezzata "Cendres" (Ceneri) ed è diretta dal pubblico ministero Isabelle Panou, tristemente celebre per la sua lunga carriera al servizio dello Stato.

Briques par briques

Ostrogoto [fr]

Briques par briques

La capacité d’adaptation de l’être humain dépasse toute imagination. On peut placer un homme dans quasi n’importe quelle condition, même dans des conditions où il n’y a que la mort comme fil rouge de l’histoire, qu’il parvient encore à s’adapter, à accorder son comportement au diapason du milieu hostile.
D’un côté, cette capacité est extraordinaire et fait de l’être humain sa spécificité en tant qu’être humain. De l’autre côté, elle est infiniment tragique, car le pouvoir n’y rencontre pas seulement des adversaires implacables, mais aussi la résignation qui, en fin de compte, est justement le souffle de vie, soit-il putride, du pouvoir lui-même.

Les habits neufs d’Alain Badiou

Ostrogoto [fr]

Les habits neufs d’Alain Badiou

Séverine Denieul

Le moins que l’on puisse dire, c’est qu’il est presque impossible, par les temps qui courent, de ne pas tomber sur le dernier ouvrage en date d’Alain Badiou. Auteur prolixe s’il en est, il se voit affublé d’un nombre incalculable de titres ou de qualificatifs qui semblent avoir fini, à la longue, par convaincre le grand public de l’importance de son oeuvre : « maître à penser », « penseur radical », voire « chirurgien du concept » (Rémy Bac), nul ne renonce à accorder au philosophe un statut d’exception. Sa volonté déclarée de « refonder la philosophie » l’amène à couvrir tous les champs du savoir : la politique, l’esthétique, les mathématiques, voire la littérature via le roman, la poésie ou l’écriture de pièces de théâtre.

Gli abiti nuovi di Alain Badiou

Autopsia

Gli abiti nuovi di Alain Badiou

Séverine Denieul

Il minimo che si possa dire è che, coi tempi che corrono, è quasi impossibile non inciampare sull’ultima opera in ordine cronologico di Alain Badiou. Autore prolisso quanto mai, si vede affabulato da un numero incalcolabile di titoli o definizioni che alla lunga sembrano essere riusciti a convincere il grande pubblico dell’importanza della sua opera: «maître à penser», «pensatore radicale», quando non «chirurgo del concetto» (Rémy Bac), nessuno rinuncia a concedere al filosofo uno statuto d’eccezione. La sua volontà dichiarata di «rifondare la filosofia» lo porta a coprire tutti i campi del sapere: la politica, l’estetica, le matematiche, la letteratura attraverso il romanzo, la poesia o la scrittura di testi teatrali. Autore di opere su Beckett, ma anche su Platone, Wittgenstein e San Paolo, Badiou incarna nei media il pensatore «geniale» capace di mettere in parallelo nozioni complicate con opere molto differenti tra loro. Erede della filosofia “continentale” più astrusa (Heidegger, Lacan, Althusser), Badiou ha in effetti quella forma di spirito particolare, così caratteristica della nostra epoca, che consiste nell’incrociare nozioni e ambiti distanti le une dagli altri per farne una sintesi «personale» che, lungi dal chiarire i problemi, li rende ancora più oscuri. È il caso, ad esempio, dell’accostamento che opera fra il marxismo, la psicanalisi e la matematica.

L'Inquisizione. La tortura in nome di Dio

Brulotti

L'Inquisizione. La tortura in nome di Dio

Niente riesce a esacerbare gli animi più dello studio delle nefandezze commesse dalla Chiesa cattolica e da quella riformata, in particolare con le rispettive Inquisizioni. Questo libro si occupa quasi esclusivamente degli orrori della prima ma la seconda non merita affatto un posto meno importante, si tratta solo di una documentazione non approfondita da me per motivi meramente occasionali.

Senza ordini del giorno

Brulotti

Senza ordini del giorno

È giorno di tempesta oggi. Temporale nell'atmosfera, burrasca in mare e lotta fra gli uomini. Le nuvole sono gravide di minacciose folgori, i giganteschi marosi urlano il loro tragico mistero, ed i viventi cozzano gli uni contro gli altri con l'avidità degli spiriti insoddisfatti ed insoddisfabili. Eppure ieri il cielo era limpido, il mare tranquillo e gli umani parevano sorridersi in una simpatica comunicazione sentimentale. L'alba veniente, che s'immaginava rosea, portò la bufera, e forse domani porterà accanimento alla battaglia universale. Ma forse riuscirà anche a placare gli elementi con le sue aure dorate senza che noi, minuscoli esseri, si possa alimentare o spegnere con la nostra volontà l'incendio ora divampante.
L'uno è troppo poco e la quantità non ha valore perché non è mai proporzionata alla qualità che dovrebbe avere. L'uno non ha la forza bastevole e la massa manca della volontà di rompere la cappa di piombo che s'appesantisce sull'universo, impedendo al raggio solare di arrivare fino alla terra a portarvi la sua festosità.

Il fuori perduto

Brulotti

Il fuori che è andato perduto

Günther Anders

Quando nell’anno 2058, mezzo secolo dopo la fondazione dello Stato mondiale, un alunno lesse nella ‹ Storia del 20° secolo › la frase: «Nei momenti in cui qua e là il peso delle dittature diveniva insopportabile, c’erano sempre folle di fuggiaschi», chiese – perché per lui che il mondo fosse uno ed ermeticamente chiuso era assolutamente scontato: «Folle di fuggiaschi? Ma che significa?»

L'attore e il re

Miraggi

L'attore e il re

B. Traven

Capita raramente. Per fortuna. Ma una volta avvenne che un attore scegliesse un re come suo amico. O forse fu viceversa. Ma in fondo non c’è differenza.
I due erano onesti e sinceri amici. Litigavano e facevano la pace, come si usa in genere tra veri amici.
La loro amicizia durò due anni.
L’attore non fece più rumore su questa amicizia di quanto non avrebbe fatto su un’amicizia con qualsiasi altro mortale.
Un pomeriggio andarono a passeggio nel parco.
L’attore aveva recitato la parte di un re la sera prima. Ma non un re shakespeariano. Il direttore del teatro non li poteva sopportare. Perché i re di Shakespeare, nonostante il loro diritto divino, erano uomini del tutto ordinari che amavano e odiavano, assassinavano e regnavano… proprio come si addiceva ai loro scopi e alle loro intenzioni.

Ammazziamo il primo maggio festaiolo!

Brulotti

Ammazziamo il primo maggio festaiolo!

Camillo Berneri

Anche quest'anno sbandiereranno i cortei popolari, col ragliare degli asini in calore e lo sbocciare delle rose e il rifiorire di tutti i fiori cafoni della retorica da segretario galante? La profumata brezza del Maggio gonfierà le variopinte sete delle bandiere? Il sole rischiarerà le porpore stinte e farà brillare le dorate lance delle alabarde corporative? Avremo i luccichii d'argento e d'oro e il rosseggiare di serici colori da parata? Avremo le processioni con fanfare, applausi, pigia-pigia, facce estasiate, gole urlanti, sudori, entusiasmi di un'ora? Passeranno per le vie, si addenseranno sulle piazze i coscienti ed evoluti lavoratori dai volti indomenicati, festaioli, rossi di entusiasmo, gocciolanti di sudore, tumidi per gli sforzi vocali? Sfileranno e comizieranno col rosso garofano all'occhiello della giacca più bella?