Né uomo né donna, al contrario...

Brulotti

Né uomo né donna, al contrario...

Lilith Jaywalker

Una decisione del tribunale civile di Tours, presa la scorsa estate (20 agosto 2015) e non commentata fino a questo momento, è appena stata rivelata dai media i quali la presentano come una «bomba lanciata in faccia al nostro codice civile» (dixit Libération).
Si tratta di mettere finalmente in un caso giuridico (avendo il Diritto orrore del vuoto) gli ermafroditi, gli intersessuati e altri trans-generi. Quegli esseri che nascono con attributi al tempo stesso maschili e femminili, ma in proporzioni insolite da poter essere immediatamente (nella fattispecie: alla nascita) classificati in un genere. Ora, in una società retta dai diktat dei monoteismi e del liberalismo, è indispensabile attribuire un sesso al neonato, per condizionarlo fin dalla più tenera età al suo futuro ruolo di adulto, assegnato dal suo genere. Non si educa alla stessa maniera un ragazzino o una ragazzina; i loro giochi, il loro centro di interessi, i loro diritti e doveri, le loro frequentazioni ed i loro vestiti devono differenziarsi, in modo da prepararli alla futura missione di riproduttori (trici) e consumatori (trici), nell'interesse del mercato.

Guerra civile ultimo bastione del potere

Fuoriporta

La guerra civile come ultimo bastione del potere

A quattro anni dalla marea insurrezionale che ha travolto i paesi del nord Africa e del mondo arabo riempiendo i nostri cuori di speranza, ci troviamo oggi a vivere un momento tragico. Un momento dove quotidianamente vengono compiuti massacri di rivoltosi e oppositori a colpi di attentati suicidi, bombardamenti aerei e missili lanciati a distanza da navi da guerra.

 

Se non vogliamo che il futuro si trasformi, citando Orwell, in «uno stivale che schiaccia una faccia umana – per sempre», allora è necessario prepararsi fin d'ora ad affrontare le nubi tempestose che si preannunciano all'orizzonte, a fare in modo che mai più, allo scoppio di insurrezioni e di rivoluzioni, i rivoltosi si ritrovino ad essere isolati e massacrati dal potere, a cercare di scatenare rivoluzioni in ogni paese in cui ci troviamo, mostrando quella solidarietà pratica tra combattenti della libertà su cui la società del domani sarà costruita.

La rivolta incendiaria del 2005 in Francia

Brecce

La rivolta incendiaria del novembre 2005 in Francia

e l'ipotesi insurrezionale

Quando una rivolta sociale di ampiezza del tutto insolita scoppia accanto a noi, come è accaduto nel novembre del 2005, non è raro ritrovarsi privi di parole appropriate. Si rischia facilmente di farsi sballottare fra una pura e semplice apologia, motivata dall'entusiasmo o da un desiderio di agitazione immediata, ed una presa di distanza ipercritica, motivata dal timore o da alcune esperienze storiche (leggi: dai fallimenti del passato). Di fronte alla tentazione di qualificare troppo frettolosamente i fatti, non dimentichiamo che nominare una realtà significa già ridurla, e che ridurla significa automaticamente tradirla. Così, come lo Stato può ad esempio definire «terroriste» alcune azioni o persone in funzione dei propri interessi, i rivoluzionari tendono spesso a far prevalere i propri desideri e la propria progettualità nelle rivolte in corso. Non solo il linguaggio non è neutro, ma serve spesso a nascondere l’autentica posta in gioco della questione sollevata.

L'eterna notte dei morti viventi

Brulotti

L'eterna notte dei morti viventi

Anne Archet

Sono una morta vivente come gli altri perché ai giorni nostri poche persone vivono veramente — fanno cioè l'esperienza della propria vitalità nel presente. Poche persone afferrano l'energia dei propri desideri per diventare ciò che sono. Siamo troppo occupati a lavorare.
Sono una sonnambula. Mi capita di sognare un mondo pieno di esseri unici e tragici di bellezza che occupano e attraversano le strade e le pianure danzando, facendo della loro vita un gioco, un’avventura senza fine. Un mondo in cui la vita è finalmente possibile, fatta di intenzioni spontanee, di complicità e di conflitti creativi. Ogni volta che mi lascio andare a queste fantasticherie vengo brutalmente riportata alla realtà quando il mio spirito fa ritorno nel mio povero corpo zombificato, appena in tempo per evitare di sbattere in un altro sonnambulo che avanza sulla mia strada già tracciata in anticipo.

La morte di Archimede

Miraggi

La morte di Archimede

Karel Čapek

È che la storia di Archimede non andò proprio così come è stato scritto; è vero sì che fu ucciso quando i romani presero Siracusa, ma non è esatto dire che entrò in casa sua un soldato romano per saccheggiarla e che Archimede, intento a disegnare una qualche costruzione geometrica, gli ringhiò con aria scontrosa: «Non mi rovinare i miei cerchi!».
In primo luogo Archimede non era affatto un distratto professore che non sa quel che gli succede intorno; anzi, era per natura un autentico soldato, che aveva progettato per Siracusa delle valide macchine da guerra, destinate alla difesa della città; in secondo luogo poi, il soldatino romano non era affatto un predone ubriaco, ma il colto e ambizioso capitano di stato maggiore Lucius, che sapeva bene con chi aveva l'onore di parlare, e non era venuto per saccheggiare, ma sulla soglia fece il saluto militare e disse: «Salute a te, Archimede».

Ignorance sans frontières

Ostrogoto [fr]

Ignorance sans frontières

« Vous menez la guerre ? Vous craignez votre voisin ? Alors enlevez donc les bornes frontières – Ainsi vous n’aurez plus de voisins. Mais vous voulez la guerre, et c’est pourquoi vous posez d’abord des bornes frontières. »
Friedrich Nietzsche
 
La Hongrie est en train de recouvrir d’une clôture ses bornes frontières avec la Serbie : haute de quatre mètres et longue de 175 kilomètres, elle vient marquer une attitude claire contre les voisins indésirables – no entry ! La légitimation est la suivante : la Hongrie aurait déjà marchandé au plus haut sur le marché européen annuel de la migration par rapport à tous les autres Etats, et n’est donc pas disposée à stocker davantage de marchandises inutilisables.

Ignoranza senza frontiere

Brulotti

Ignoranza senza frontiere

«Portate la guerra? Temete il vostro vicino? Allora eliminate le frontiere – Così non avrete più vicini.
Ma voi volete la guerra, ed è per questo che per prima cosa allestite delle frontiere»

F. Nietzsche

 

Di fronte a questa guerra interna dell'Europa contro gli indesiderabili, di cui ciò che viene sopra descritto costituisce solo la punta dell'iceberg, l'emozione dovrebbe essere quanto meno opportuna.
No, non parlo dell'emozione umanitaria che provoca surrogati d'azione quali concessioni utili a risollevare la propria cattiva coscienza, o il fatto di occuparsi delle «vittime» passive. Ciò di cui parlo, e che manca palesemente, è una emozione rivoluzionaria che, sospinta dalla chiarezza, l'empatia e la rabbia, s’indirizzi contro le strutture che esercitano questo terrore quotidiano. Non basta avere consapevolezza delle strutture glaciali e assassine dello Stato e dell'economia, così come non si tratta di accettare in silenzio la guerra sociale che qui incombe. Lo sconforto e la lamentela non fanno che alimentare una servile rassegnazione che finisce per ingoiare tutto, comprese le nostre pene.

To the customers

Ostrogoto [en]

To the customers

Insurrection and Doublethink

To those who...

To those for whom the end of civilization is a bookstore or grocery business;
To those who consider insurrection as a breach in the monopoly of falsehood, representation, power;
To those who are able to sense that behind the dense fog of the “crisis” there is a theater of operations, maneuvers, strategies and therefore the possibility for self-promotion;
To those who launch “attacks” in order to occupy seats in the municipal council;
To those who seize the propitious moment to display themselves in the mass media;
To those who don’t seek accomplices, but political friends;
To those who don’t desert, but who infiltrate;
To those who mock the refusal to participate in this world;
To those who organize others into a party, perhaps – why not – into a historical party;
To those who intend to give life to a revolutionary force, as long as it’s institutional.

A contribution to a debate that has need of a single way of thinking shared by all...     

O c’è o non c’è

Brulotti

O c’è o non c’è

Era un giovane senegalese, alto e magro, occhi spalancati e sorriso candido. Era stato pizzicato dai vigili urbani su una spiaggia. Sulla sua bancarella, in mezzo a maschere e oggetti vari africani, c’erano anche due-borse-due Fendi. Contraffatte, ovviamente. In tribunale, fra la lingua che non parlava, le leggi che non conosceva, l’avvocato che non aveva, il ricorso che non c’era… si mise in moto quello spietato meccanismo giudiziario che lo fece cadere in disgrazia. Pregava più volte al giorno, in silenzio, per non dare disturbo, dondolandosi su e giù, e agitando vorticosamente nell’aria il dito come se fosse una penna, come se volesse scrivere e sottoscrivere ogni volta il suo giuramento a Dio.
Un giorno, mentre stavamo parlando, non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una risata...

La leyenda del valle que no existe

Ostrogoto [es]

La leyenda del valle que no existe

M. y V.

No es fácil en un artículo sintetizar la cuestión Valsusina y el rol que los anarquistas -algunos- han tomado en ella, el asunto es muy amplio y complejo, nos limitaremos entonces a dar nuestra interpretación de ciertas dinámicas que hemos podido obsrevar en algunos años de permanencia en el infame “Valle que resiste”.

La vertu du supplice

Ostrogoto [fr]

La vertu du supplice

Aldo Perego

Territoire physique distinct et séparé du reste de la vie sociale, la prison et ce qu’elle représente et détermine semblent occuper un espace réservé même dans nos pensées, dans nos réflexions.

Le università nemiche del senso?

Brulotti

Le università nemiche del senso?

Radovan Ivsic

Nel modo più sorprendente, il XX secolo si apre su uno sfondo di rivolta attraverso una esplosione o un fuoco d'artificio della poesia. Un'alta marea di nuovi poeti, che si chiamano futuristi, dadaisti, surrealisti, irrompe da tutti i lati. In Europa, in America, in Russia, alcuni giovani, senza preoccuparsi del loro avvenire, si lanciano nell'ignoto, a volte a rischio della propria vita.
Tutto il contrario sembra caratterizzare la fine di questo secolo che, in mancanza di meglio, si definisce talvolta post-modernista. Definizione vaga per nascondere il vuoto generato dalle infatuazioni e dalle mode disparate che furono lo strutturalismo, il formalismo, la semiotica, la testualità, il neofemminismo... È evidente che la poesia ne è assente, anche se non si contano più le innumerevoli raccolte di versi ripetitivi instancabilmente pubblicate nel corso di questi anni mediocri, benché in fondo non abbiano interessato nessuno.

Un jouet cassé

Ostrogoto [fr]

Un jouet cassé

Se repentir de ses propres gestes ou de ses propres idées signifie, sans tourner autour du pot, prendre des distances avec ces derniers, s’en dissocier. De nos jours, le langage a changé, le sens des mots est plus dilué, l’écart entre ce qu’on dit et ce qu’on fait augmente toujours plus. Donner suite à ses propres mots semble quasi prétentieux et très souvent, malheureusement, tout est réduit à des slogans, des phrases toutes faites, des gestes imités. Mais agir de façon cohérente ne peut bien sûr pas être un geste de maniaque ou relever d’une sorte de rigidité mentale.

Adieu à la néutralité

Ostrogoto [fr]

Adieu à la néutralité

Un autre mythe s’effondre, celui de la neutralité de la Suisse. Le pays connu dans le monde entier pour son refus de la guerre – depuis toujours paradis des déserteurs et pacifistes – a décidé, de par ses gouvernants, d’organiser la manœuvre militaire appelée Conex 15, qui consiste à entraîner l’armée au maintien de l’ordre dans le cas d’une invasion aux frontières. Une invasion, cela va sans dire, pas de touristes ou de capitaux étrangers, mais de personnes en guenilles fuyant l’horreur.

Ai clienti

Brulotti

Ai clienti

insurrezione e bispensiero

A quelli che...
A quelli per i quali la fine della civiltà è un affare di libreria o di drogheria;
A quelli che considerano l’insurrezione come una breccia nel monopolio della menzogna, della rappresentazione, del potere;
A quelli che riescono a indovinare che dietro la coltre di nebbia della «crisi» c’è un teatro di operazioni, di manovre, di strategie e dunque la possibilità di un’autopromozione;
A quelli che sferrano “attacchi” per occupare scranni nei consigli comunali;
A quelli che colgono il momento propizio per esibirsi presso i mass-media;
A quelli che non cercano complici, ma amici politici;
A quelli che non disertano, ma che si infiltrano;

Immagine

A quelli che deridono il rifiuto di partecipare a questo mondo;
A quelli che organizzano gli altri in un partito, magari – perché no – in un partito storico;
A quelli che intendono dare vita ad una forza rivoluzionaria, purché istituzionale.
 
Un contributo a un dibattito che necessita 
di un pensiero unico condiviso da tutti...                                            
 
 
 
 

Senza parole

Brulotti

Senza parole

Con ogni mezzo necessario?

[...]
Quando, dopo l’arresto e qualche giorno in carcere, durante quello che la lingua di legno del Potere definisce “interrogatorio di garanzia”, si ammette di essere colui che viene immortalato in alcune foto (e fin qui…), ma si aggiunge anche di essere disposto a risarcire i danni si sta ammettendo, di fatto, di aver commesso un errore, di avere sbagliato e, quindi, implicitamente, di essere se non pentito, quantomeno costernato per la propria condotta, una condotta riprovevole. Ora, non si intendono qui dare lezioni di coerenza rivoluzionaria o misurare il tasso di sovversività degli individui per mezzo di un metro inesistente, ma è indubbio che un certo genere di ammissione non possa non avere conseguenze anche per gli altri che sono imputati per gli stessi fatti e gli stessi reati, agli occhi di un Potere che – invece sì – usa sempre bene il suo metro repressivo. Quali saranno infatti le conseguenze per chi non si dirà disposto a risarcire i danni causati nel corso del suo agire? O di chi addirittura si dichiarasse pronto a rifarlo? La risposta dovrebbe essere scontata… Ci si colloca su piatti diversi tra quelli retti dalla giustizia, con l’inevitabile conseguenza che l’alleggerimento di uno rende l’altro più pesante.

Nulla sarà come prima

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Nulla sarà come prima

No alla costruzione del centro giudiziario di Monaco!

 
A partire da quest'anno devono iniziare a Neuhausen i lavori per la costruzione del Centro giudiziario, sulla Leonrodplatz. Tutti i ministeri di Stato esistenti e i tribunali di Monaco saranno ospitati in un edificio che sorgerà in tale sito. La resistenza contro questa grande opera della repressione si sta manifestando con azioni quasi quotidiane. Di recente una lettera recapitata nelle cassette postali degli abitanti del quartiere, ed incitante al sabotaggio e alla rivolta contro i responsabili del progetto, ha attirato l'attenzione di inquirenti e giornalisti. Secondo il portavoce della polizia di Monaco, «I 284 atti di vandalismo sono da attribuire al gruppo da cui proviene questa lettera. Fra i danni si contano veicoli incendiati, vetrine infrante e lancio di bottiglie di vernice, per un ammontare di circa 357.000 euro. La lettera è attualmente sotto esame all'ufficio della procura». Il testo della lettera è apparso sul giornale anarchico di Monaco Fernweh.