La hantise

Ostrogoto [fr]

La hantise

Une obsession vicennale imprégnée de fiel. Périodiquement, nous sommes informés de son évolution, lorsqu’elle se manifeste de manière publique. Non seulement parce que cette obsession nous touche malheureusement directement, mais aussi et surtout en raison des effets qu’elle a eus au fil du temps, produisant des miasmes y compris hilarants. Comme tout cela se passe en France, nous ne nous en sommes pas occupés pendant de longues années. Après tout, vu à autant de kilomètres de distance, il s'agit de rien d'autre que de la pénible histoire privée d’un cas humain.

La foresta dell’agire

Contropelo

La foresta dell’agire

La distruzione non è solo questione di fuoco, di sabotaggio, d’insurrezione o di armi. Se da un lato la distruzione comprende la soppressione materiale delle strutture e delle persone autoritarie, dall'altro implica una critica corrosiva dei rapporti sociali che sostengono, favoriscono e riproducono tali strutture, fino a toccare le nostre stesse responsabilità, i nostri compromessi, le nostre rinunce, che sono altrettanti mattoni dell'edificio sociale da demolire. La distruzione non è tanto un affare di guerra, dove sono tracciate le linee di demarcazioni tra amici e nemici; ciò di cui stiamo parlando va ben oltre un tale schema probabilmente troppo facile per spiegare l’eternità dell'oppressione e dello sfruttamento nel calvario della storia umana. Inoltre la distruzione, come fatto materiale violento, non è riducibile al semplice atto della distruzione (che essa si esprima contro le cose o contro gli uomini, da questo punto di vista  non fa alcuna differenza: l'atto di distruggere comporta comunque l'uso della violenza — offensiva o difensiva, giustificata o meno, in fondo si tratta di questioni che ognuno e ognuna deve risolvere da sé, senza le stampelle che qualche ideologia, sistema filosofico o convinzione religiosa possa offrire). Occorrono non solo braccia, ma anche testa; non solo una preparazione mentale, ma anche cuore; non solo uno sforzo e una convinzione individuali, ma forse anche il sostegno di chi abbiamo vicino.

Una palude di illusioni che crollano

Brulotti

Una palude di illusioni che crollano

Kafka levò la mano in aria un paio di volte, a sottolineare la sua inquietudine, e continuò: «Viviamo in un’epoca malvagia: lo si percepisce prima di tutto dal fatto che niente viene più chiamato col suo nome preciso. Si usa la parola “internazionalismo” nel designare l’umanità, conferendo un valore morale a un termine puramente geografico. I concetti vengono adoperati come gusci di noce svuotati. Così, per esempio, si parla d patria proprio ora che le radici dell’uomo sono ormai da lungo tempo divelte dal suolo». 
«Di chi è la colpa?» chiesi. 
«Di tutti noi! Siamo tutti impegnati in quest’opera di sradicamento». 
«Ma qualcuno deve pur esserne la causa», insistei. «Chi è? A chi sta pensando?». 

Il rovello

Contropelo

Il rovello

Un'ossessione ventennale macerata nel fiele. Periodicamente veniamo tenuti al corrente della sua evoluzione, quand'essa si manifesta in modo pubblico. Non solo perché questa ossessione ci tocca purtroppo direttamente, ma anche e soprattutto per gli effetti che ha avuto col passare del tempo, producendo miasmi anche esilaranti. Poiché tutto ciò ha luogo in Francia, per lunghi anni non ce ne siamo occupati. In fondo, vista da tanti chilometri di distanza, si tratta null'altro che di una penosa vicenda privata di un caso umano.
Il personaggio vive a Parigi e la natura gli ha giocato un brutto scherzo. Da un lato è stata generosa nei suoi confronti, dotandolo di una certa intelligenza; dall'altro è stata carogna, poiché gli ha guastato quel dono facendogli scorrere nelle vene non sangue, ma fiele.

Chi semina coercizione…

Brulotti

Chi semina coercizione…

Cosa raccoglie? Spesso e volentieri, l’obbedienza di molti. Talvolta anche gesti di rivolta, benché di pochi. A Brescia, ad esempio, sono stati appena raccolti i cocci di un paio di molotov lanciate di primo mattino contro un centro vaccinale. Secondo quella macchietta del presidente della regione lombarda, si è trattato di un «attacco ignobile». Definizione rovesciabile, giacché potrebbe venire usata anche dagli incendiari per motivare il loro gesto: la gestione politico-sanitaria-militare della pandemia dichiarata è un attacco ignobile alla libertà, condotto metodicamente e senza esclusione di colpi da un anno a questa parte. Si potrebbe aggiungere poi che l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, appena introdotto dall’ultimo decreto governativo, ne è la più recente manifestazione.