«La rivoluzione è guerra,
e chi dice guerra dice distruzione di uomini e di cose»
Michail Bakunin
Per ogni singolo abitante di questo pianeta Wall Street è sinonimo di business, di affari, di mercato. Wall Street è il centro del capitalismo, il potere del denaro. Al numero 11 di quella strada avvengono infatti le contrattazioni della New York Stock Exchange — la più grande borsa valori del mondo — sebbene il palazzo della Borsa si trovi al 18 di Broad Street, tra gli angoli di Wall Street ed Exchange Place. È qui, nel distretto finanziario di Manhattan, che si giocano i destini dell’umanità. Sulle mutevoli cifre di quei tabelloni che indicano il valore di merci e titoli, ogni giorno si calcolano, si comprano, si vendono, si investono e si incassano i proventi dello sfruttamento ed i profitti della guerra. È qui che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Dove l’avidità, il cinismo e l’arroganza sono di casa, una “chiamata” può decretare la morte di decine, centinaia, migliaia, se non milioni di esseri umani. Può provocare carestie, devastare eco-sistemi, cancellare paesi interi. È qui che è stato liquidato il prezzo del massacro di Ludlow, della deportazione di Bisbee, dello stesso conflitto mondiale — nella dimora del privilegio, nella chiesa del dollaro, nella cassaforte del potere.