Kasimir Teslar
L’esercito rosso aveva un’altra missione, cioè quella di sottomettere il popolo russo e tutti gli altri popoli, come il Caucaso e l’Ucraina. Il suo compito era la liquidazione dell’insurrezione e della rivoluzione. L’esercito rosso era necessario per proteggere la Ceka, il governo, la burocrazia e il formalismo; era necessario per sottomettere i contadini, per esigere le imposte, per riprendere ai lavoratori le fabbriche, le officine, le case, le ferrovie, le miniere e le terre al fine di statalizzarle; era necessario per le requisizioni, per le fucilazioni dei contadini, per gli incendi dei villaggi ribelli, per imporre la legge, per fare rispettare i decreti di Sua Maestà Lenin e di Sua Eccellenza Trotzki, per difendere la Banca dello Stato, per impedire la distruzione delle prigioni, per obbligare l’Intesa a riconoscere il nuovo governo russo, per difendere e far trionfare l’imperialismo rosso dello stato marxista, come nel Caucaso, nell’Ucraina, nella Finlandia e in tante altre regioni sottomesse dagli zar e dai Khan di Mosca e che l’imperialismo rosso dei bolscevichi, col pretesto dell’internazionalismo (!), non intendeva e non intende liberare. Per tutto ciò era necessario un esercito regolare e in special modo per combattere la potente invasione dell’anarchismo e per impedire il trionfo della Rivoluzione sociale.
Coll’apparizione dello Stato per eccellenza, incomincia la lotta dell’individuo contro lo stato, la lotta dei contadini per il libero ed autonomo villaggio, la lotta degli operai contro il nuovo padrone e sfruttatore, la lotta dei lavoratori del braccio e del pensiero contro la più tremenda forma di schiavitù.