Luigi Molinari
Abbattere! non rabberciare
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È indubbio che la responsabilità e la colpa del presente ordine sociale spetta a coloro che si arrogarono e si arrogano il diritto di guidare l’umanità. L’ordine attuale, che si vuol conservare, e si chiama ordine per suprema ironia, rappresenta uno stato di cose creato, voluto e mantenuto da coloro che costituiscono le autorità.
La guerra sociale che ci dilania, è voluta, è fomentata dalle autorità, siano esse monarchiche o repubblicane, deiste o atee, borghesi o socialiste. Elementare conseguenza di ciò che appare tanto evidente è questa: se coloro che dirigono la società umana si sono finora mostrati ignoranti o crudeli, o inadatti al compimento della loro funzione al punto da presentarci una società di miserabili invece di una società di relativamente felici, cerchiamo insieme di rovesciarli dal potere. Su questo punto tutti dobbiamo trovarci d’accordo, ed in buona parte lo siamo.
Ma ecco presentarsi una prima e gravissima difficoltà. Rovesciare le autorità per sostituirle o per non sostituirle? Qui sta la differenza tra le tantissime scuole che infestano la numerosa schiera dei sovversivi a maggior trionfo della parte conservatrice, che ha nell’ordine attuale la ricchezza ed il lusso.
La legge stringe l’uomo con una forte cinghia di cuoio. I governanti possono a piacimento allargare la stretta fino a lasciare all’uomo l’assoluta sua libertà; possono attingere fino a far morire l’uomo impunemente. E non è questione, né di monarchia, né di repubblica, né di deismo, né di ateismo, né di socialismo.
La repubblica più liberale può, colle sue leggi liberalissime, uccidere impunemente i suoi concittadini in nome della legge, come il monarca assoluto può in un momento di buon umore compiere un atto di vera giustizia. Il socialista intransigente e settario sarà mille volte più dispotico del democratico e non tollererà obiezioni ed applicherà severamente le sue leggi con più brutalità di quello che potrebbe fare un deista di cuore. Pronto quest’ultimo però a far abbrustolire qualche migliaio di eretici nella ferma convinzione di purificarli!
A che vale dunque rovesciare le autorità per sostituirle con altre? Saremo sempre allo stesso risultato: oppressione, oppressione, oppressione, con relativa lotta sociale e sue innumerevoli vittime.
La condotta che i partiti socialisti autoritari del mondo intero tengono in seno al loro partito ci dimostra con esuberante evidenza quello che in grande avverrebbe se il bastone del comando della società umana fosse a loro affidato. La lotta più brutale e la più accanita per il trionfo del se stesso a danno di tutto e di tutti, la lotta più spudorata per la conquista della supremazia, il nepotismo più sfacciato in danno del vero merito, la distribuzione delle cariche e dei posti più lucrosi fatta ai più influenti della setta... si avrebbe insomma una edizione non corretta ma peggiorata di quello che forse con un po’ più di pudore e di almeno apparente giustizia, fa tutti i giorni la classe dirigente che ci governa.
Rovesciare per sostituire dunque no!
E allora? Siamo noi arrivati a tal punto di evoluzione da poter rovesciare senza sostituire? L’uomo, l’animale re, ha egli ancora bisogno di curvarsi al suo simile genuflettendosi come un vecchio orango-tango a questo imperatore, a quel re, a quel presidente di repubblica, o all’effigie del nuovo capo socialista? L’uomo non sente ancora che il piegare la spina dorsale al suo prossimo è un atto vile e bestiale? L’uomo non ha ancora compreso che autorità è sinonimo di padrone e che egli è nato per essere libero e non schiavo? Se i tempi sono immaturi, pazienza e lavoro. Bisogna che tutti i buoni intensifichino la loro opera di propaganda ad elevare l’uomo fino a quel grado di relativa perfezione, ed allora il trionfo della libertà sarà proclamato.
Oh! le migliaia di obiezioni che mi sento muovere anche dai cortesi lettori a questo punto! Ma come si farà a vivere senza autorità? Ma chi farà rispettare i deboli? Ma chi farà lavorare i neghittosi? Ma chi ci difenderà dai violenti ? ecc.
La risposta potrebbe essere facile: oggi colle autorità si vive bene? siete contenti? sono rispettati i deboli? lavorano i neghittosi? siamo difesi dai violenti e dai ladri di banche, ecc., ecc.
L’uomo libero non ha bisogno né di leggi né di autorità. L’organizzazione futura si baserà sul libero accordo di esseri vincolati unicamente da un sentimento di reciproco amore e di sincero rispetto per la dignità umana. Speciali simpatie, tendenze particolari ad un determinato esercizio riuniranno l’umanità in una infinita e mutevole agglomerazione di gruppi nei quali l’infimo sarà veramente uguale al più grande.