Titolo: Bisogna pur incominciare
Autore: A. C.
Argomento: Miraggi
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E soprattutto voi, mio corpo e mia anima, trattenetevi dall’incrociare le braccia nell’atteggiamento sterile dello spettatore, poiché la vita non è uno spettacolo, poiché un mare di dolore non è un palcoscenico, poiché un uomo che grida non è un orso che balla...


Parole?

Ah sì, parole!

Ragione, ti maledico vento della sera.

Sinonimo d’ordine il tuo nome?

Mi è corollario della frusta.

Bellezza io ti chiamo petizione della pietra.

Ma ah! Non il rauco contrabbando

del mio riso.

Ah! il mio tesoro di salnitro!

Poiché vi odiamo,

voi e la vostra ragione,

noi ci appelliamo alla demenza precoce

alla follia fiammeggiante

del cannibalismo tenace...


Noi cantiamo i fiori velenosi

che esplodono nelle praterie furibonde;

i cieli d’amore divisi dall’embolici;

i mattini epilettici; il bianco abbraccio

delle sabbie abissali, le discese

dei relitti nelle notti folgorate

da odori selvatici.

Che ci posso fare?

Bisogna pur incominciare.

Incominciare che cosa?

La sola cosa al mondo che valga la pena d’incomiciare:

La Fine del mondo diamine.