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Uno sconosciuto ha dato risata alle polveri

La vita non è più intrecciata come un quaderno di rughe

Un turbamento mattutino scioglie la chioma del vissuto


Gli uomini posano le loro mani a caso

Ora su un seno ora su una foresta in fiamme

Avanzano nella nudità di un mondo che si compie

Là dove tutto diventa visibile da molto lontano

Là dove ci si stropiccia gli occhi

Come le donne dei paesi freddi

Strofinano i loro vetri in un giorno d’inverno


Qualcuno dice:

«È la festa del villaggio»

Un altro sottrae un vecchio fucile

come si sgancerebbe una fisarmonica

per far ballare le ragazze.


— Lanzichenecchi della ragione violenta

Ci si stupisce di scoprire la parola

Nell’istante in cui la coscienza viene colpita


Ci si stupisce d’essere impudichi e senza malizia

Autentici e senza padroni

Pronti a cogliere una rosa a rischio della vita

A dipingere con una spiga di grano

A versare del vino nell’anima solitaria dei cannoni


Gli uomini strappano la loro carta per il pane

E si guardano crescere sorridendo

visibili da molto lontano

distinguibili in sogno

Incuranti d’esistere.



[La Force de saluer, 1978]