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        Georges Henein


Georges Henein


una constatazione estremamente elementare s’impone

niente è inutile quanto il reale

una seconda constatazione

reale è solo ciò che ammettiamo tale

una terza constatazione

il reale è alla portata di tutti

il suo valore deve essere diviso per il numero di individui che ne beneficiano

alla fine la nostra angoscia deriva da quanto ignoriamo se il mondo sensibile

l’anfiteatro della realtà è esattamente quel che percepiamo di esso

quali modificazioni totali abbia subìto percorrendo il condotto

dei nostri sensi e chi può mai sapere ciò che questi graziosamente aggiungono al passaggio?

noi consideriamo vero un insieme di strutture di cui ignoriamo

magnificamente il modo di manifestarsi nella loro natura reale

e il dubbio ci perseguita attraverso tutte le certezze

su chi, fra noi e il reale, ingannerà meglio l’altro

lotta penosa e ridicola tanto più che non troverà mai

soluzione e che fra l’uomo e il reale, un compromesso s’interporrà sempre

quindi, perché cercare la verità dove non c’è, all’esterno

quando le risorse interiori non sono nemmeno esplorate

il solo mondo autentico è quello che creiamo dentro di noi

il solo mondo sincero è quello che creiamo contro gli altri

senza il loro aiuto senza l’ausilio del reale e dei compromessi che

ci collegano ad esso e grazie ai quali avevamo preso la triste

abitudine di dimostrarlo

ovvero

sistema metrico, sintassi, deduzione, induzione

leggi dette naturali e il resto

avanti verso l’irrealismo

artificio rispetto al reale

verità rispetto all’io, all’estremo-io

irrealismo cioè creazione libera ma anti-reale

anti-sociale

anti-universale

descrivere qualsiasi cosa vi sia capitata interiormente e non sia

stata provocata da una causa esterna e non si possa

trasferire né utilizzare nel mondo esterno.



[Un effort, n. 51, 1935]