La Francia ci dà ragione?
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Si è fatto un gran parlare, un paio di settimane fa, dell’ipotesi presa in considerazione dal nuovo governo francese di bloccare il progetto dell’Alta Velocità. Tenuto conto delle ristrettezze in cui versano le casse dello Stato, un’opera dai costi così colossali rappresenterebbe una specie di suicidio. La notizia è stata smentita l’indomani — in un balletto di accordi internazionali, impegni presi, oneri da pagare — ma il dubbio resta. A modo suo la Francia, più seria di quest’Itaglia di nani e ballerine, ha dato ragione ai NoTav.
Rischia purtroppo di non essere nemmeno notata un’altra notizia analoga, anch’essa proveniente da oltralpe.
Jean-Christophe Archambault, direttore della linea TGV Sud-Est, in una conferenza stampa tenutasi a Lione il 26 luglio ha dichiarato: «Lavoriamo sui piani di sicurezza delle linee ferroviarie, spendendo milioni di euro, ma di fronte a persone molto determinate è difficile». In effetti, è proprio difficile proteggere 30.000 chilometri di rotaie. A cosa si riferiva? All’azione di sabotaggio avvenuta nella notte fra mercoledì 25 e giovedì 26, a Cuy, vicino a Sens, quando ignoti hanno tranciato un cavo sepolto ad una trentina di centimetri di profondità, che serviva ad alimentare la segnaletica sulla linea Parigi-Lione. Forti ritardi per tutta la mattinata per 60.000 viaggiatori.
È proprio vero. La Francia ci dà ragione.
[27/7/12]