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A furia di lavorare e fare esperimenti con i virus, un terribile virus li ha lasciati ko. Più di là che di qua. Anche perché, diciamolo, adesso chi si fiderà più di loro? Loro sono quelli della Hacking Team, ditta italiana che da anni offre le proprie competenze informatiche a forze dell’ordine, servizi segreti e governi di mezzo mondo. Di loro, prima si sapeva poco o nulla, solo che avevano sede in un palazzo pieno di uffici a Milano, a due passi dalla questura. E che erano di quei “tecnici” che nessuno conosce, che lavorano nell’ombra, ma il cui operato è fondamentale per la sicurezza dello Stato e per la sua capacità repressiva.

Alcune sere fa, qualcuno ha sottratto 500 GB di dati sensibili dai loro archivi e li ha resi pubblici. Chi sia stato, non si sa. C’è chi mormora sia stato qualche attivista, chi qualche governo straniero, chi è certo che si tratti di un regolamento di conti interno... Non lo sappiamo, né ci interessa saperlo. La mole dei dati resi pubblici è notevole e ce n’è per tutti i gusti. Ecco, ad una prima occhiata ci siamo accorti di un certo malessere che cova in questi hacker al servizio dello Stato. Il loro lavoro non viene riconosciuto. Si danno tanto da fare per permettere alla polizia di controllare chiunque, e nessuno che parli di loro, nessuno che li gratifichi come meritano. Che ingrata che è la vita di James Bond! Salva il mondo e nessuno gli chiede autografi. Magari lo insultano pure.

Ecco per esempio cosa scriveva David Vincenzetti, il boss di Hacking Team, in una mail spedita un anno fa ad alcuni suoi collaboratori: «Questo è qualcosa che abbiamo in comune con i Servizi: efficacissimi a difendere il Paese, incapaci a difendere loro stessi. Quindi: quando gli attivisti ci attaccano non possiamo citare i successi che si sono avuti grazie al nostro software, i criminali arrestati, i capi mafia sbattuti nel carcere duro, i complotti anarchici o terroristici contrastati. Ma è tutto vero, ragazzi, oggi la chiamata dai CC l’ha presa un manager, alle volte chiamano direttamente me».

Beh, almeno un effetto positivo questa incredibile sottrazione di dati l’ha avuto: adesso tutti sanno cosa facevano quelli della Hacking Team! E si sono appresi pure i loro nomi! Per cui, qualora ci capitasse di incontrarli, non dimentichiamo di chiedere loro un autografo. Se lo sono tanto, tanto meritato...


David Vincenzetti

Giancarlo Russo

Massimo Chiodini

Alberto Ornaghi

Simonetta Gallucci

Cristian Vardaro

Sergio Solis

Fabrizio Cornelli

Daniele Milan

Christian Pozzi

Marco Catino

Fulvio de Giovanni

Giovanni Cino

Alessandra Minò

Marco Fontana

Fabio Busatto

Bruno Muschitiello

Massimiliano Luppi

Marco Bettini

Elisabetta Ciceri

Daniel Maglietta

Marco Valleri

Guido Landi

Luca Guerra

Lucia Rana

Valeriano Bedeschi

Mauro Romeo

Alessandro Scarafile

Philippe Antoine Vinci

Roberto Banfi

Antonella Capaldo

Andrea Di Pasquale

... per gli altri, basta cercare.


[10/7/15]