Lampi dalla Russia
Il 2 maggio 2022 nel cuore di Mosca, in Piazza della Rivoluzione vicino al monumento a Karl Marx, uno sconosciuto ha lanciato una molotov contro i veicoli antisommossa dell’OMON (forze speciali del ministero dell’Interno russo) che di solito sono là parcheggiate. Le fiamme sono riuscite a rosicchiarne uno per diversi minuti prima di spegnersi.
Lo sconosciuto è stato purtroppo immediatamente arrestato. Si tratta di Vitaly Koltsov, 45 anni, padre di tre figli e laureato in filosofia, che aveva già preso parte a manifestazioni antigovernative — nel 2017 è stato arrestato per aver disobbedito alla polizia, e nel 2019 per aver violato l’«ordine stabilito» di tenere manifestazioni.
Cosa avrà spinto Vitaly a lanciarsi in un attacco radicale contro la guerra nel cuore di Mosca, con una probabilità quasi del 100% di essere arrestato? Un epigramma scritto da lui stesso può fornire un inizio di risposta:
Se il giorno si spegne per sempre
La nostra gloria non svanirà
La morte arriva una volta sola
Scegliamola a nostro gusto,
Per vedere alla fine
Com’era illuminato il deserto
Dai nostri cuori ardenti
Nella luce nascente
Il messaggio poetico di Vitaly si riferisce, almeno in parte, alla filosofia degli stoici. L’emergere e lo sviluppo di questa scuola filosofica ebbe luogo durante il periodo del dispotismo ellenico e l’ascesa dell’Impero romano, quando la libertà civile, anche per un uomo formalmente «libero» era stata abolita. Ricorda un po’ la Russia odierna, vero? Secondo gli stoici, l’uomo, anche quando è lontano da qualsiasi influenza diretta sulla politica, deve conservare le sue virtù civiche e agire moralmente, ignorando le minacce e le tentazioni dei potenti. Vale a dire, anche «se il giorno si spegne per sempre», non è un buon motivo per abbandonare le proprie convinzioni. Al contrario, bisogna seguirle in ogni istante, qualunque sia il risultato. Molti stoici pensano che, in alcune situazioni, il suicidio consapevole (come scelta morale cosciente più che manifestazione di disperazione) sia l’atto civile più corretto. […]
La sua azione è stata un’affermazione di libertà morale interiore. L’ha difesa in una lotta impari contro il Leviatano, il quale esige lealtà assoluta da parte di tutti.
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A Nizhnevartovsk, nella lontana Siberia occidentale, un nuovo ufficio di arruolamento militare ha subìto un attacco incendiario, dopo quelli delle regioni di Zubova Polyana, Voronej, Sverdlovsk, Ivanovo e Lukhovitsy (Mosca).
La notte del 3 maggio 2022, poco prima delle 3.30, ignoti hanno lanciato due molotov contro l’ingresso dell’ufficio di leva in via Mira a Nijnevartovsk. Se la prima molotov si è subito spenta, la seconda ha invece incendiato la struttura, prima che il fuoco venisse soffocato dai carabinieri accorsi con gli estintori. Secondo quanto riferito, un’altra molotov inutilizzata è stata trovata sul luogo.
Gli sconosciuti sono riusciti a fuggire e la polizia sta ora cercando due persone per questo attacco qualificato come «incendio doloso».
]Dai siti anarchici russi a2day e Anarchiste combattant,, 4/5/2022
https://sansnom.noblogs.org/]