Stig Dagerman
Ogni afflizione ha un urlo a sé
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Perché non credere
Nel bel mezzo del giorno sul muro giallo
il sole ha un quadrato di luce
— non è inconfutabile? —
Nel cuore della notte nella stanza nera
la luna spinge un triangolo verde tra i buchi delle tende a rullo
— non è inconfutabile? —
Beh perché no? Voglio dire
credere a coloro che esaltati ci dicono
quasi che il sole è quadrato
e la luna un triangolo!
(1945)
Ode al silenzio
Solo la salute è silenziosa
pertanto se chiudiamo il becco
va da sé che lo si spiega con
il nostro essere tutti tremendamente sani
e niente è come le arance spagnole
un rimedio, il migliore e più radicale,
contro il cuore, la larva della tenia e della coscienza
una in ogni orecchio e due in bocca
copri pure le brutte parole dei giornali:
condanne a morte, tortura, ancora due esecuzioni,
messi al muro, morti durante un tentativo di fuga,
con il trattato di scambio del giorno
tra la democrazia e il suo nemico più estremo
oppure i cliché da tre colonne (17x12)
di madame Peron
(bellezza e arance sono sempre apolitiche)
ma
ogni afflizione ha un urlo a sé
e l’urlo da una cella di Barcellona
o una parete altrimenti muta ma sporca di sangue
nella città dal lungo nome
fortunatamente non raggiunge mai
la gente dai sonni tranquilli
una in ogni orecchio e due in bocca
(niente è tanto apolitico
quanto le arance e le buone coscienze!)
(1947)
Ora s’apre un fiore…
Ora s’apre un fibre nella sera fredda.
Ora si libra l’uccello di fuoco.
Breve è il volo per un simile uccello.
Rapidi seccano orti di luce.
Breve è la vita alle cose che ardono.
Presto si spengono le ali sulle case buie.
Presto si spengono le rose nell’orto notturno.
Ma mai si spegne la brama di luce.
(1952)
Quando la primavera viene al mondo
Quando la primavera viene al mondo
molti sono già morti.
Nero l’albero sul colle.
Vestita di fuliggine la casa.
Il vento canta per nessuno.
L’erba è salma nel terriccio.
Arrugginita è la messe invernale.
Elmo senza testa. Scarpa senza piede.
Ma la banderuola sventola sul tetto.
Vento tra tendine bianche.
Davvero un peccato per i morti
in un giorno così tintinnante.
L’erba s’alza lenta.
Il sole illumina i porci.
Che delizia la fatica dei germogli.
Che peccato per i molti morti oggi.
(1953)
Non puoi rifare la terra
No, non puoi rifare la terra.
Calma la tua anima possente.
Solo una cosa puoi fare
del bene ad un altro vivente.
Ma è già così tanto da far
sorridere persino le stelle lassù.
Un fratello affamato in meno
significa un fratello di più.
(1954)
[Dikter, noveller, prosafragment 1983]