Titolo: Sirventese della responsabilità
Autore: Anne Archet
Argomento: Brulotti
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Chi è da biasimare

Quando una prigioniera si suicida?


Sapendo che le condizioni carcerarie

Sono orribili e disumane

Sapendo che le prigioni sono create

Per punire e far soffrire

Per causare ansia isolamento

Solitudine e disperazione.


Chi è responsabile della sua morte?


È la prigioniera stessa

Sfinita, svuotata d’ogni sostanza,

Incapace d’immaginare

E ancor meno di sopportare

Di viver un altro istante in quell’abisso

Senza uscita in cui è sprofondata?


Sono i secondini

Assoldati e pagati

Per isolare e torturare

Umiliare e disumanizzare

Perché questi sono gli ordini

Perché c’è da guadagnar la pagnotta?


Sono gli architetti e gli ingegneri

Che hanno concepito e costruito quel mostro

In cui ogni muro e ogni grata

Ogni spazio è stato pensato

In funzione della sua capacità

Di squartare gli individui?


Sono i politici

Che finanziano e mantengono quell’inferno

E che varano leggi paranoiche

Applicate senza remore da un giudice

Che ruba la vita a una condannata

Prima che lei se la tolga da sé?


È la classe sociale

Che ha creato la proprietà

Il governo i tribunali

La polizia e le prigioni

E se ne serve per i propri interessi

Schiacciando ogni cosa al suo passaggio?


Siete voi — sì, voi che leggete

Troppo contenti che esista la prigione

Che siano puniti i cattivi

Folli devianti perversi ladri

Che siano allontanati dalla vostra vista

E che giustizia — che è solo apparenza — sia fatta?


Oppure sono io, semplicemente

Che vivo in questo mondo-prigione

E che ogni mattina mi accontento

Di trascinare a terra le mie catene

Nella chimerica speranza

Che l’usura le spezzerà?