#author Anne Archet #title Sirventese della responsabilità #topics Brulotti #pubdate 2016-07-09 #lang it #cover s-d-6613e9e1b0508518bfbb156c51993f74a90cd22b-m-jpg.jpg <br> Chi è da biasimare Quando una prigioniera si suicida? <br> Sapendo che le condizioni carcerarie Sono orribili e disumane Sapendo che le prigioni sono create Per punire e far soffrire Per causare ansia isolamento Solitudine e disperazione. <br> Chi è responsabile della sua morte? <br> È la prigioniera stessa Sfinita, svuotata d’ogni sostanza, Incapace d’immaginare E ancor meno di sopportare Di viver un altro istante in quell’abisso Senza uscita in cui è sprofondata? <br> Sono i secondini Assoldati e pagati Per isolare e torturare Umiliare e disumanizzare Perché questi sono gli ordini Perché c’è da guadagnar la pagnotta? <br> Sono gli architetti e gli ingegneri Che hanno concepito e costruito quel mostro In cui ogni muro e ogni grata Ogni spazio è stato pensato In funzione della sua capacità Di squartare gli individui? <br> Sono i politici Che finanziano e mantengono quell’inferno E che varano leggi paranoiche Applicate senza remore da un giudice Che ruba la vita a una condannata Prima che lei se la tolga da sé? <br> È la classe sociale Che ha creato la proprietà Il governo i tribunali La polizia e le prigioni E se ne serve per i propri interessi Schiacciando ogni cosa al suo passaggio? <br> Siete voi — sì, voi che leggete Troppo contenti che esista la prigione Che siano puniti i cattivi Folli devianti perversi ladri Che siano allontanati dalla vostra vista E che giustizia — che è solo apparenza — sia fatta? <br> Oppure sono io, semplicemente Che vivo in questo mondo-prigione E che ogni mattina mi accontento Di trascinare a terra le mie catene Nella chimerica speranza Che l’usura le spezzerà?