Miraggi

Piuttosto la vita

 

André Breton
 
Piuttosto la vita che quei prismi senza spessore

anche se i colori sono più puri

Piuttosto che quell’ora sempre coperta

che quelle orribili vetture di fiamme fredde

Che quelle pietre fradice

Piuttosto il cuore a serramanico

Che questo stagno mormorante

Che questa stoffa bianca che canta e nell’aria e nella terra

Che questa benedizione nuziale

che unisce la mia fronte a quella della vanità totale

Piuttosto la vita


 
Piuttosto la vita coi suoi drappi congiuratori

Le sue cicatrici d’evasioni

Piuttosto la vita piuttosto questo rosone

sulla mia tomba

La vita della presenza nient’altro che della presenza

Dove una voce dice Sei qui dove un’altra risponde Sei qui

Quasi non ci sono purtroppo

E tuttavia quand’anche facessimo il gioco

di ciò che facciamo morire

Piuttosto la vita


 
Piuttosto la vita piuttosto la vita Infanzia venerabile

Il nastro che parte da un fachiro

Rassomiglia alla guida di scorrimento del mondo

Sebbene il sole non sia che un relitto

Per poco che il corpo della donna gli rassomigli

Tu sogni contemplando lungo tutta la traiettoria

O solamente chiudendo gli occhi

sull’adorabile uragano che si chiama la tua mano

Piuttosto la vita


 
Piuttosto la vita con le sue sale d’attesa

Quando si sa che non si sarà mai introdotti

Piuttosto la vita che quegli edifici termali

Dove il servizio è fatto da collari

Piuttosto la vita sfavorevole e lunga

Quand’anche i libri si richiudessero qui

su meno dolci scaffali

Quand’anche laggiù si stesse meglio

o qualcosa di più di meglio si stesse liberi sì

Piuttosto la vita


 
Piuttosto la vita come sfondo di disprezzo

A questa testa sufficientemente bella

Come l’antidoto di quella perfezione

ch’essa chiama e teme

La vita il trucco di Dio

La vita come un passaporto vergine

Una cittadina come Pont-à-Mousson

E giacché tutto è già stato detto

Piuttosto la vita
 
 
[Clair de terre, 1923]