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Egitto: contro i ribelli di Stato

 

All'inizio del 2011 il sollevamento popolare ha provocato la caduta del regime di Mubarak. In seguito il Consiglio Militare ha preso il potere; dopo le elezioni, i Fratelli Musulmani hanno guidato il governo. Ma molte persone che avevano lottato contro Mubarak hanno continuato a scendere in strada per combattere i nuovi dominanti. Mentre altri cercavano di dirottare questa lotta contro il potere sul terreno politico per realizzare le proprie ambizioni — ovvero, prendere loro stessi il potere. Alcuni anarchici in Egitto hanno diffuso il seguente testo per criticare queste manovre politiche, e più specificatamente la «campagna Tamarrod» (Ribelle) che invitava a firmare una petizione contro il governo di Mohammed Morsi.
 
La controversa supposizione che la campagna Tamarrod potrebbe essere in grado di cambiare o di rovesciare il sistema è una illusione a cui aderiscono solo gli inventori della campagna. Se si riflette un poco, si comprende facilmente che la campagna Tamarrod non mira a rovesciare o cambiare il sistema. È una campagna per convincere le persone che il problema è solo il vertice del regime, e non l'intera sua struttura. La campagna non è che l'élite che avanza le proprie rivendicazioni, tradotte nei media dell'opposizione, e una disputa fra forze politiche che, una volta sedute sui banchi parlamentari, hanno dimenticato che l'essenza della rivolta contro il regime non è un cambiamento del solo vertice. Il vertice non cambierà mai la struttura oppressiva che tiene prigionieri ampi strati della popolazione.
La campagna Tamarrod denuncia solo la testa del regime. Il sistema non è diretto dal vertice politico, bensì da un trama di interessi che orientano il vertice in una ridicola messa in scena chiamata «la democrazia». Tamarrod non è contro il regime, dato che questa campagna non si rivolta contro i rapporti sociali che hanno creato questo sistema. La rivolta è combattere anche gli stessi rapporti che hanno creato il sistema e lo mantengono in piedi.
Il regime se ne frega delle crisi che fanno precipitare nella miseria prima di tutto i non privilegiati; si concentra sulla protezione dei profitti e sull'accumulazione del denaro per i profittatori di questo sistema.
 
[Hors Service, n. 38]