Brulotti

Ci vuole rispetto

 

È una fortuna vivere nel terzo millennio. Io, sono sincero, mi ci trovo benissimo. Questo mondo è sempre soffocato da forze oppressive e tiranniche, purtroppo. Va trasformato radicalmente, certo. Ma il movimento sovversivo ha fatto passi da gigante. Al suo interno c'è rispetto, c'è tolleranza, ognuno può dire e fare quello che vuole. Non c'è quel settarismo che infestava i rapporti fra i compagni nel passato. L'era delle ideologie – cupi, tristi, ammuffite – è finita per sempre. Meno male. Non ci sono più anarchici e comunisti e socialisti e chissà cos'altro, tutte queste sciocche etichette, queste identità buone solo per metterci gli uni contro gli altri. Che orrore, no, ci sono solo buoni amici che fanno politica assieme. Meglio, molto meglio. Basta con i pregiudizi.
Quando mi capita di leggere i libri – ogni tanto ci vuole un po' di superficialità, uno svago dagli impegni seri quotidiani – rimango inorridito dal venire a sapere com'era infestato da dibattiti e polemiche il movimento nel passato. Ma ve lo immaginate? Che inutile perdita di tempo! Qui in Italia, ad esempio, un secolo fa il movimento anarchico era suddiviso grosso modo fra organizzatori e anti-organizzatori (lasciamo perdere gli individualisti), i quali facevano riferimento per lo più a Errico Malatesta e Luigi Galleani. Loro due si rispettavano, per carità, ma che razza di insopportabili rompicoglioni che erano! Tutti e due, terribili, non avevano il minimo rispetto per gli altri. Mica si poteva dire e fare ciò che si voleva, no, c'erano sempre questi due a giudicare! 
Il povero Andrea Costa voleva andare in Parlamento? Ed ecco 'sto cagacazzo di Malatesta a riprenderlo! Il povero Amilcare Cipriani voleva fare la guerra alla Turchia ed aiutare l'aspirante governo greco? Ed ecco 'sto cagacazzo di Malatesta a riprenderlo! Il povero Merlino era favorevole alla democrazia? Ed ecco 'sto cagacazzo di Malatesta a riprenderlo! Quei poveri illegalisti volevano fare rapine? Ed ecco 'sto cagacazzo di Malatesta a riprenderli! Il povero Kropotkin era favorevole alla guerra? Ed ecco 'sto cagacazzo di Malatesta a riprenderlo! I poveri piattaformisti volevano costituire un partito? Ed ecco 'sto cagacazzo di Malatesta a riprenderli! Tutta la sua vità così, ve lo giuro! Leggete la sua raccolta di articoli, uscita anni fa in tre volumi, e rimarrete disgustati. Sempre lì con il dito puntato, a controbattere, a polemizzare, a fare le pulci agli altri, a chiunque altro, anarchico, o repubblicano, o comunista, o socialista che fosse. Ma chi si credeva di essere? Ma ognuno non è libero di dire e fare ciò che vuole?
E Galleani? Idem. Fra i reclusi coatti al confino c'era chi voleva candidarsi alle elezioni? Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderlo! Il povero Serrati si era espresso un po' male sul suo conto? Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderlo! Il solito povero Merlino aveva rilasciato una intervista sull'anarchismo? Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderlo! Il povero Magon era alla testa di un Partito? Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderlo! Il poveri IWW volevano rappresentare tutti gli operai?  Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderli! Altri anarchici si erano costituiti in Unione? Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderli! Il povero Tresca faceva la tresca con vari politici? Ed ecco 'sto cagacazzo di Galleani a riprenderlo! Uguale, pure lui, sempre lì con il dito puntato, a controbattere, a polemizzare, a fare le pulci agli altri. Che palle! Ma ognuno non è libero di dire e fare ciò che vuole?
E gli altri anarchici dell'epoca, che vi credete, che fossero meglio? Ma scherzate? Fra Schicchi che sputava su Malatesta, e Fabbri che scomunicava Bresci, e Ciancabilla che criticava Faure, e Berneri che bacchettava Novatore, e Souvarine che se la pigliava con Binazzi, e De Santillan che infamava Di Giovanni... erano tutti lì, tutti, nessuno escluso, sempre lì con il dito puntato, a controbattere, a polemizzare, a fare le pulci agli altri. Ma ognuno non è libero di dire e fare ciò che vuole?
E non crediate che altrove le cose andassero meglio, sapete! Ma pensate a Marx ed ai suoi poderosi tomi contro Proudhon e Stirner. Pensate a Lenin e alle sue polemiche contro Kautsky o Pannekoek. E Trotsky, cos'era, un angioletto? Anarchici e comunisti, uguali, anziché pensare a come fare la rivoluzione assieme – perché solo l'unione fa la forza, chiaro! – perdevano il loro tempo a combattersi. Sempre lì con il dito puntato, a controbattere, a polemizzare, a fare le pulci agli altri.
No, è terribile, davvero. Ci credo che non hanno mai fatto la rivoluzione. E poi vengono pure chiamati “i Grandi di una volta”!? Ma scherziamo? Siamo noi i Grandi, altroché, ma sul serio. Noi che viviamo nel presente, dove c'è rispetto reciproco, e per questo non si discute mai, non si polemizza mai, non si litiga mai. Ci si dà da fare e basta. Uno slogan o due, facili facili per essere tutti d'accordo, e via! Così si fanno le cose. Chi fornisce gli slogan è contento, perché in questo modo non deve sforzarsi troppo per comandare. Chi ripete gli slogan è felice, perché in questo modo non deve pensare affatto per obbedire. E fuori i rompicoglioni!
Perché ci vuole rispetto, ognuno deve essere libero di dire e fare ciò che vuole.
 
[7/1/15]