Brulotti

«Solo nel fuoco si semina il fuoco»

 
«Là nel suo deserto traboccano di semi
meravigliosi i panieri di stelle
e va tranquillo in tutta la statura
tra i solchi il Seminatore
di lacrime ispirate e pentimento:
solo nel fuoco si semina il fuoco
e si sfogliano i libri senza mani
e non si accendono lumi sulle righe,
ma il tuo si spreme, o notte, il tuo, che noi
amiamo, luminoso grappolo».
Ol’ga A. Sedakova
 
 
Noi non sappiamo se a Pessina Cremonese ci sia qualche appassionato della poesia teologica russa contemporanea. In compenso sappiamo cosa c’era: il Centro di Ricerca di DuPont Pioneer, uno dei maggiori produttori di semi Ogm del mondo. Là, in quello stabilimento, venivano studiati e sperimentati ibridi di mais, girasole, soia e altre chimere industriali. 
Questo c’era, ma adesso non c’è più.
Lo scorso sabato è stato distrutto da un incendio mattutino di natura dolosa (perché dolorante e addolorata). I suoi locali ricerche e amministrativi sono andati in fumo, come il suo laboratorio e il magazzino di stoccaggio dei semi. Fonti ufficiose stimano i danni attorno ai 5 milioni di euro. Pare che gli inquirenti sospettino che si tratti, come già accaduto per altre azioni dimostrative, di un atto di «eco-terrorismo», che nelle loro testoline non è mai sinonimo di distruzione dell’ambiente naturale — quella voluta e realizzata da multinazionali ed istituzioni — ma indica sempre il suo esatto contrario. Ovvero la rivolta contro questa devastazione, l’unica possibilità rimasta per tentare di uscire fuori dalla «catastrofe della coscienza» di cui siamo al tempo stesso vittime e artefici.
Una possibilità che va strappata, va giocata, va accesa. Magari attraverso un luminoso grappolo di molotov.
 
[13/3/18]