Brulotti

Il valor gli anni non attende

 
Mercoledì 19 dicembre 2018, alle 20.40 circa, viene dato alle fiamme il commissariato centrale di polizia del quartiere di Saint-Gilles, a Bruxelles. Sebbene a detta dei giornalsbirri locali «i pompieri sono arrivati velocemente sul posto» dopo che è suonato l'allarme, le fiamme sono comunque riuscite a danneggiare la facciata del pollaio ed il fumo ha invaso l'edificio.
«Gli agenti di polizia presenti nel commissariato sono riusciti ad evacuare in tempo», aggiungono con un sospiro di sollievo i portavoce del potere.
Dopo aver analizzato i filmati di videosorveglianza, gli investigatori hanno infine arrestato «un sospettato». Si tratta forse di qualcuno della zona innervosito dai regolari pestaggi che avvengono nel commissariato? O si tratta di un ardito lavoratore del quartiere o di un festaiolo dei bar della piazza stanco di controlli? O si tratta di una seguace degli illegalismi che non ne può più di vedere i propri cari marcire tra quattro mura? Si tratta di un sovversivo che sa che non esistono né sbirri buoni né strutture statali che siano intoccabili? O magari di una “portoghese” dei trasporti che si è vendicata dell'accoppiata controllori/poliziotti? Di certo non conosceremo mai la motivazione di questo gesto, e del resto poco ci importa.
Ciò che si sa, piuttosto, è che la sera di quel mercoledì 19 dicembre era il turno di mettere fuori i cassonetti gialli della spazzatura, ed i marciapiedi erano disseminati di scatole di cartone. Ed un individuo astuto ha colto l'occasione per raccoglierne alcuni, prima di incendiarli davanti alla griglia di ventilazione del commissariato centrale di Saint-Gilles, permettendo al fumo di infilarsi all'interno e alle fiamme di iniziare a lambire l'edificio. Ciò che si sa, piuttosto, è che, come recita il detto popolare: pollo arrostito, pollo fottuto!
Ciò che si sa, piuttosto, è che è necessario distruggere le torri della città-carcere e tutte le maglie del controllo sociale, se si vuole cominciare a respirare.
Dopo aver analizzato i filmati di videosorveglianza, gli investigatori hanno quindi arrestato «un sospettato», che sotto pressione ha riconosciuto i fatti. Il procuratore del Re ha deciso poi di incaricare un giudice, e non uno qualsiasi, bensì un giudice minorile. Chi ha saputo far buon uso dell'ingiunzione di riciclare utilmente i rifiuti domestici è in effetti un intelligente monello di... appena 12 anni. Un furbacchione da cui i più grandi, spesso rassegnati e paralizzati dall'impotenza, potrebbero ben trarre ispirazione per ritrovare un po' di gioia di fronte all'oppressione quotidiana.
Probabilmente non conosceremo mai la motivazione del suo gesto, ma ciò che sappiamo, piuttosto, è che non esiste un'età per iniziare bene. E come faceva dire un autore scolastico del XVII secolo al suo bellicoso eroe: 
«È vero, d’etade
Giovin son io, ma in anime ben nate
Previen gli anni il valor»
 
 
 
 
[NdT: in lingua francese «poulet» (pollo) e «poulaille» (pollaio) sono sinonimi di sbirri]