Brulotti

Opportunità

La recente concessione della semilibertà a Marino Occhipinti, componente della cosiddetta “banda della Uno bianca” che, condannato all'ergastolo, dopo aver scontato 17 anni di carcere potrà ora uscire la mattina per recarsi al lavoro e far rientro in cella la sera, ha sollevato il consueto vespaio di polemiche e le incredulità – se vogliamo comprensibili – dei familiari delle vittime. Non riescono a spiegarsi, costoro, come pure la maggioranza dell'opinione pubblica, come sia possibile che autori di numerosi omicidi, commessi peraltro, nel caso specifico, da gente che indossava la divisa, possano uscire dal carcere dopo un periodo relativamente breve.
Figli di un accanito giustizialismo forcaiolo, quando accadono fatti del genere si vorrebbero vedere i responsabili scomparire nel ventre delle patrie galere affinché non vi riemergano più, se non in posizione orizzontale ben custoditi in un parallelepipedo di legno. Ci si affida, nello svolgimento di tale mansione, allo Stato, ma si esprime fastidio, stupore e perplessità quando quello Stato, nell'applicazione rigorosa delle leggi che lo amministrano, sputa fuori questi figuri dopo anni che sono sembrati troppo pochi e troppo veloci nel loro trascorrere. Con lo sguardo accecato dallo sgomento e la mente ottenebrata dall'incredulità, non si riesce a cogliere l'opportunità che una tale situazione offre.
Sapere che chi ci ha fatto un torto, strappandoci l'affetto di un familiare o di una persona amata, è di nuovo libero di camminare per strada, e sapere dove lavora, potrebbe trasformarsi in un ottimo motivo per andare a chiedere conto del male che ci ha fatto soffrire. Certo non è facile, bisogna sbarazzarsi di numerosi fattori che ci ostacolano il cammino, quali ad esempio la morale religiosa che ci chiede di perdonare o la morale civile che ci impone di affidarci alle leggi dello Stato. Coltivare l'odio, così disprezzato oggigiorno, affinché non svanisca ma ci accompagni con lucidità, sarebbe invece la ricetta ideale per una corretta esecuzione della giustizia, così diversa da quella applicata nei tribunali, ma tanto più esatta.

[23/01/2012]